Ecco a Voi

Ecco a voi messer Gizzetto
che v'accoglie col pizzetto,
scherza e ride in allegria
chi vuol esser lieto sia.

Nel sorriso è la tenzone
profondente l'effusione,
ogni sguardo sazierà
con la sua felicità.

Fate largo all'emozione
non perdete l'occasione
d'ascoltar chi v'amerà
e di cuore canterà.

Senza trucco e senza inganno
tutti i mali finiranno,
la pozione vi darà
che ogni giorno si berrà.

Se non siam quello che siamo
ogni agon tosto fuggiamo,
se la vita è quel che è
tutto indarno orsù un caffè.

Bachus

Bache bene venies, gratus et optatus,
per quem noster animus fit letificatus.
Bachus forte superans pectora virorum,
in amorem concitat animos eorum.

Istud vinum, bonum vinum, vinum generosum,
reddit virum curialem, probum animosum.

Bachus sepe visitans mulierum genus,
facit eas subditas tibi o tu venus.
Bachus venas penetrans calido liquore,
facit eas igneas veneris ardore.

Istud vinum....

Bachus lenis leniens, curas et dolores,
confert iocum gaudia, risus et amores.
Bachus numen faciens hominem iocundum,
reddit eum pariter, doctum et facundum.

Istud vinum....

Bache deus inclite omnes hic astantes,
leti sumus munera tua prelibantes.
Omnes tibi canimus maxima preconia,
te laudantes merito tempora per omnia.

Istud vinum....

A Durmì

Facite passà chissi co le cioce
ca chissi la pulenna nun ci piace;
iamocenn'a a reiémo iamocenn'a durmì.

A gliu piattucciu meo tu nun ci ntigni
i bruccuitti mei nun ti gli magni;
iamocenn'a reiémo iamocenn'a durmì.

Se pòzza murì gl'asinu a zi prete
quannu ci va a cavagliu la nepote;
iamocenn'a reiémo iamocenn'a durmì.

Ese t'acchiappo sola pe la macchia
te faccio fa ju zumpu ella ranocchia;
iamocenn'a reiémo iamocenn'a durmì.

Tanto Quanto Basta

Non darti pena che ogni cosa cambierà
tanto quanto basta, quando sarà;
poi di nuovo a saltare per le strade finchè
stanco, al tramonto, chiederai perchè.

Ridiamo tempo al tempo,
l'inverno passerà,
ciascun consiglia a sé;
ridiamo tempo al tempo,
l'inverno passerà
e dovunque luce.

Gnomo Blu

Gnomo blu fammi scendere con te
dentro le rose, scivolare giù;
nel vostro mondo di piume e colori.

Il Cardinale

Con tre botti e quattro schizzi
hanno fatto papa Gizzi,
ma per nostri maggior guai
non più gizzi c'è Mastai.

Paramento e calzature:
troppo corte le misure,
bell'inghippo questo qua
se il più alto vincerà.

Se facevan papa Gizzi
proteggeva li tre pizzi,
ma è Mastai da Sinigaglia
che protegge la canaglia.

Stornelli

E mo che mecci trovo co sta gente
non me vogghio mostrà tanto gnorante,
salute e baciamano a chi è presente.

E de stornelli ne saccio quaranta,
caro campagno méu facemo a conta,
e chi li sa più belli se li canta.

Pecoraréllu méu pecoraréllu
a la capanna tea facemu nballu,
facemo la mazurca e lu sardaréllu.

Affacciate nfinestra brutta strega,
se cali mo te vogghio dà la paga,
lu cóllu te lu tagghio co na sega.

E mo co me a cantane ntecci mette,
che sò la figghia de l'ammazzasette,
lu core mette magno a fette a fette.

Le stelle s'aremittu a una a una,
abbagghia ncane e pizzica la strina,
dormi bellezza méa bona fortuna.

E de stornelli io ne saccio mille,
vannu pe l'aria come le fraffalle,
chi ne sa più de me è propiu nimbecille.

Buon Viaggio

Chi è che vedo laggiù in fondo? È Carletto giramondo
che, sul suo destriero indomo, sta parlando con lo gnomo.

Gli domanda una magia che da là lo porti via,
fino ai tempi ormai passati, per saper degli antenati.

Lo gnometto, lì per lì, si avvicina ad un piccì,
e in un lampo è presto det si collega ad internet.

"Che prodigio è questo qua, che bisogno più non ha
del tuo magico intervento per creare un tal portento?"

"Oggi giorno, dammi retta, più non serve la bacchetta,
come vedi c'è ben altro per un mago tosto e scaltro".

Dab da da da da, dab da da, dab da da da da, dab da da......

Senza fumo e senza sprizzi lo trasporta tra gli egizi
nientemeno, che emozione, a parlar col Faraone!

Il sovrano, è ormai è appurato, di Carletto è un antenato,
e fondò, le orecchie rizza, la piramide di....Gizza!

Lo gnometto, senza sfera, ma con tanto di tastiera,
ora clicca con un dito e lo porta in altro....sito.

Tra i latini, dove è noto, che al boccale è ognun devoto,
tant'è vero, si dirà, che "nel vino è verità".

E per gli altri dei che smacco, ma i romani amano Bacco
per quell'attimo d'ebbrezza che ci dona con certezza.

Ma la vite, per tuo sfizio, la scopriva un certo Gizio,
cui il brevetto, dopo un po', proprio Bacco a lui rubò!

Dab da da da da, dab da da, dab da da da da, dab da da......

Nell'insolito viaggetto ora spunta quel Gizzetto,
libertino spensierato e all'intruglio deputato.

Poi nel secolo dei lumi, del "bel canto" già i barlumi,
dove l'ugola divina di Domenico s'inchina

al gorgheggio ricamato del Gizziello conclamato
per quell'arte sopraffina cui il maestro lo incammina.

Altro "click" ed altro "sito" e un Carletto ormai basito
si ritrova ai "tempi belli" dentro un coro di stornelli

dove fioccan, dispettose, le strofette velenose,
declamate col "volgare" dell'arguzia popolare.

Quella stessa, senti un pò, che Pinelli immortalò,
ricavata dagli schizzi del suo fido mastro Gizzi.

Dab da da da da, dab da da, dab da da da da, dab da da......

Altro giro ed altra corsa, ora il tempo apre la borsa,
regalandoti la storia di un gran secolo di gloria.

In cui visse-niente male-anche un certo Cardinale
che, se il ver non è una rapa, fu lì lì per esser Papa.

Dopo questo personaggio è finito il nostro viaggio,
ma ti resta l'occasione di una breve riflessione.

Se le gesta degli eroi sono giunte fino a noi
conservandone la gloria tra le pagine di storia

non scordiamo le persone senza fama né blasone,
che tra le memorie sparse si firmarono..."Comparse"!

Dab da da da da, dab da da, dab da da da da, dab da da......
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